Santa Giulia Ora Pro Nobis VOL I
Rogoredo, Gennaio 2013
Il piano di riqualificazione del quartiere Santa Giulia, su una superficie totale di circa 1.200.000 mq su terreni che fino a qualche anno fa ospitavano le acciaierie Redaelli e gli impianti chimici Montedison, si pone come la più ampia riqualificazione di vecchie aree industriali in Europa. Il progetto curato dall’archistar Norman Foster per un investimento di 2,8 miliardi di euro, aveva l’obiettivo di creare una “città all’interno della una città”, come fu definita da pianificatori e investitori. I problemi erano comunque dietro l’angolo: la falda acquifera è stata trovata inquinata da sostanze pericolose. La bonifica dell’area, infatti, è stata eseguita solo parzialmente. Dal 2010, il quartiere è stato recintato, in attesa del completamento delle bonifiche. Lo stato attuale del progetto Montecity vede il quartiere diviso in due aree: una con edifici costruiti su terreni e falde acquifere fortemente inquinate e scarsamente drenate, e l’altra senza destinazione certa, mai bonificata e in attesa che qualcuno ne determini l’uso. Il sogno futuristico di Santa Giulia sembra sempre più irraggiungibile. Il quartiere è attualmente chiuso all’interno di un’area delimitata a sud e ad est dalla tangenziale di Milano e a nord dalla vasta area dell’ex Montedison, attualmente sequestrato e in stato di abbandono, in attesa dell’inizio del risanamento del suolo. Lungo tutto il perimetro occidentale, la terra contaminata viene utilizzata come campo di coltivazione di sussistenza, divisa in piccoli lotti, organizzata liberamente dai cittadini.
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Rogoredo, January 2013
The reorganization plan for the district Milano Santa Giulia, over a total surface area of approximately 1,200,000 m2 on groundfields that until a few years ago hosted Redaelli steel mills and Montedison chemical plants, stands as the most extensive redevelopment of old industrial areas in Europe. The project, by the archistar Norman Foster with an investment of 2.8 billion euro, had the aim of creating the ”city within a city”, as it was defined by planners and investors. Problems were however on their way: the aquifer was found polluted by substances dangerous. The reclaiming of the entire area, infact, has been performed just partially. Since 2010, the district has been half fenced, waiting for the completion of reclamations. The current status of the project Montecity sees the district divided into two areas: one with buildings built on soils and aquifers heavily polluted and poorly drained, and the other with no destination, never reclaimed and waiting for somebody determine it’s future. The futuristic dream of Santa Giulia seems increasingly unattainable. The Santa Giulia district is currently bounded within an area circumscribed to the south and east by the Milan southern ring road and to the north by the vast area of the former Montedison, currently impounded and in a state of disrepair, awaiting the start of the remediation of the soil. All along the western perimeter, the contaminated land is being used as a subsistence cultivation field, divided into small lots, organised freely by the citizens.